un pensiero…..

Ciao
sono Francesca, sul sito si legge che l’associazione Paraplegici è …”una Associazione che ogni giorno si offre per cavalcare insieme le onde e dominare la forza dei venti.” Onde feroci e venti avversi hanno infranto la mia vita…Ma soprattutto qualcuno scrive “Noi siamo sempre qui”. Ecco…la prima cosa che ho sentito quando sono arrivata nella sede è stata questa….loro ci sono! Dove non arriva il sistema sanitario…loro ci sono. E danno sicurezza. Una persona che arriva alla porta di questa associazione ci arriva devastata da un evento che ha sconvolto la sua vita, una malattia nel mio caso, un incidente per altri…in ogni caso la vita è cambiata per sempre e ognuno deve fare i conti con il proprio corpo cambiato. E non solo quello…cambia la vita, cambiano i rapporti…cambia l’interazione con gli altri. L’associazione accoglie prima di tutto, come persona, e si sente subito che chi è nella stanza della sede sa cosa si prova…e subito ti senti capita e ti senti una persona, non un malato da assistere. Senza tanti discorsi loro ti possono aiutare nel ritrovare l’autonomia…quella piccola associazione trovata su internet da mio marito mi riporterà a guidare…e potrò andare a lavoro da sola e ovunque vorrò…da sola! Ed è successo proprio così…coccolata dalle parole di Fabrizio, e dall’instancabile Piero, con grande pazienza e grande capacità di non farmi sentire diversa…sono arrivata a prendere la patente B speciale e due giorni dopo ho preso la macchina nuova con cambio automatico! Da allora sono indipendente nei passaggi, vado a lavoro da sola, ma posso andare dove voglio!!!
Mi sento in debito verso questa associazione che dà senza chiedere nulla in cambio…dentro alla sede si respira quello che si respira quando nasce un’idea, un’associazione…verità…giustizia…dare senza volere nulla in cambio..e allora penso di dover far qualcosa…non solo donazioni, ma anche far conoscere questa realtà nel mondo sanitario…perché è un’associazione vera…e può fare molto per togliere i malati dal letto o dalla poltrona. Indipendenza e autonomia. L’associazione insegna questo. Con grande umiltà e con parole delicate e mai tirate a caso. Ti senti accolto ma non ti fanno sedere per assisterti…no no…ti devi muovere per uscire da una spirale di morte…ed aprirti di nuovo alla vita. Sto già informando le persone nel mio posto di lavoro riguardo a questa realtà, ma proverò a fare di più in modo da dare a più persone possibili in difficoltà, che pensano di aver perso tutto, la possibilità di riprendere in mano la propria vita. Non sono solo auto e patenti speciali…si…anche questo…ma c’è l’ascolto e l’accoglienza….e al mondo del sanitario e del sociale soprattutto di questi tempi serve questo: che le persone siano autonome. Da malati si ritorna persone. E ditemi se questo è poco…