Il Gladiatore

Il Gladiatore nasce dopo l’incontro tra l’ Associazione Paraplegici Livorno e gli Amici di Massimo, una Associazione che sorge per volontà degli amici di Massimo Cecconi, un uomo che ha sempre dato forza a tutti, dalla forza infinita di un Leone, sempre pronto ad offrirsi senza mai risparmiarsi… un Vero Gladiatore… ed ecco che non potevamo, insieme, non pensare e volere questo particolare mezzo…

Il Gladiatore, su base Fiat Scudo, è stato attrezzato con sollevatore posteriore per accesso alle sedie a ruote ed è completo di respiratore, inverter 12/220 volt e aspiratore,  per offrire un mezzo a chi vive la SLA e desidera uscire in piena libertà e sicurezza.

Il nostro progetto, condiviso con Gli amici di Massimo, vuol esser  una finestra sempre aperta sul mondo. Non solo ruote, motore e latta… ma uno strumento di indipendenza che permette un giro fuori porta quando “tutto” lo permette! Non importa se è mezzanotte o mezzogiorno… non importa se tira vento o se un contrattempo ha creato un ritardo sulla “tabella di marcia”… il Gladiatore è sempre lì… per te.

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SLA: che cos’è

La Sclerosi Laterale Amiotrofila (SLA) è una malattia neurodegenerativa che compare nella maggior parte dei casi dopo i 50 anni e porta ad una degenerazione dei neuroni di moto o motoneuroni. La malattia è conosciuta anche come Morbo di Lou Gehrig, dal nome del famoso giocatore americano di baseball che ne fu colpito, o come malattia di Charcot dal nome del neurologo francese che per primo la descrisse nel 1860. Nella maggior parte dei casi, oltre il 90 per cento, la malattia è sporadica e sulle sue cause non c’è ancora certezza nonostante negli ultimi anni siano stati compiuti numerosi studi e siano state avanzate molte ipotesi. Il  5 – 10 per cento dei casi sono invece di origine ereditaria, presentano cioè dei precedenti in famiglia. La sua incidenza è di circa 1 – 3 casi ogni 100.000 abitanti all’anno. Attualmente in Italia non si conosce il numero esatto di malati poiché non sono stati ancora completati i relativi registri. Tuttavia si stimano almeno 3.500 malati e 1.000 nuovi casi all’anno  ( autrice : Ilaria Ciancaleoni Bartoli ).